Storia

 

Gli storici antichi (Strabone, Diodoro Siculo, Giustino) fanno riferimento alla comparsa in Calabria, intorno alla seconda metà del IV sec. a.C., del popolo italico dei Brettii (noti anche come Bruttii o Bruzi), che si andava espandendo nella terra degli Enotri ai danni delle colonie greche della costa

.I Lucani e i Bruzi sono due popoli osci imprescindibilmente legati l’uno all’altro. Di stirpe sannitica, forse in origine appartenenti al cantone degli Irpini, i Lucani calano dal Sannio verso la fine del VI secolo a.C., andando progressivamente a interessare diverse aree della Magna Grecia. Inizialmente un elemento integrato presso diverse poleis magnogreche con funzione subalterna, alla fine del V secolo a.C. i Lucani finiscono col prenderne il potere, in particolare a Poseidonia, che verrà ribattezzata col nome osco di Paistom, la città nota ai Romani come Paestum. L’intensa attività mercenaria al soldo dei Siracusani tra la fine del V e i primi decenni del IV secolo a.C. avrà come conseguenza uno sconvolgimento nella società lucana, portando all’emergere violento di un nuovo elemento: quello dei Bruzi… Pare che essi fossero dei servi-pastori dei Lucani da cui si separarono in seguito ad una ribellione e, dedicatisi dapprima al brigantaggio e alle scorrerie, successivamente i circa   cinquanta giovani Lucani allievi dei Brettii, compirono razzie finché non riuscirono a vincere i mercenari africani inviati da Dionisio in Giovane tiranno di Siracusa, per rendere sicuri i luoghi. La vittoria fu ottenuta grazie al tradimento di una donna chiamata Bruttia, che divenne eponima del nuovo popolo: i Brettii. *1si riunirono in una Confederazione che elesse come capitale (metròpolis) Cosenza (circa 356 a.C.)

L'ESPANSIONE BRETTIA IN CALABRIA

Nei due secoli di storia che precedettero la loro disfatta, i Brettii portarono avanti una politica espansionistica e guerriera, accrescendo la loro fama di guerrieri formidabili, astuti e feroci.

Questo portò inevitabilmente allo scontro con le città greche della costa, riuscendo a conquistare TemesaTerina e Hipponion e a mettere alle strette Kroton, con la quale stipularono un trattato di alleanza nel 317 a.C.

Distrussero Sibari sul Traente, massacrando la popolazione in un anno non precisato; sostituendosi ai locali o mescolandosi con essi per popolare quei luoghi. *1

Greci tentarono di resistere in ogni modo all’avanzata Brettiia, arrivando a chiedere l'aiuto di Alessandro il Molosso, re d'Epiro e zio di Alessandro Magno, ma anche il re epirota venne sconfitto, perdendo la vita proprio alle porte di Pandosia nel 331 a.C.

Nel 324 a.C. una delegazione brettia si recò a Babilonia alla corte di Alessandro Magno, per complimentarsi per la vittoriosa spedizione in India.

La rapida ascesa che i Brettii e Lucani ebbero fu fermata dalla discesa in campo di Roma

L'ALLEANZA DEI BRETTII CON PIRRO

Nel 275 a.C. molti cantoni dei Brettii si allearono con Pirro, re dell’Epiro, e molte città della Magna Grecia, per combattere il nemico comune: Roma. Ma la coalizione non risultò vincente.

Con la sconfitta dell'alleanza cadde per la prima volta Consentia che fu annessa alla Repubblica Romana e, nel 270 a.C., alla completa conquista di tutto il territorio brettio da parte dei Romani che lasciarono una parziale libertà ai villaggi ed alle comunità del bruttium 

L'ALLEANZA DEI BRETTII CON ANNIBALE

La posizione generale dei Brettii alla vigilia della discesa in Italia di Annibale non è nota, poiché non figurano tra gli alleati di Roma contro l'esercito dei Galli nel 225 a.C. *1

Dopo le vittorie Cartaginesi sul Trebbia, sul Trasimeno e a Canne; tutti i Brettii, a eccezione di Petelia e Cosentia (rimaste fedeli a Roma), passarono dalla parte punica. La stessa Petelia fu posta sotto assedio da Brettii e Cartaginesi, sotto la guida di Imilcone; presa Petelia, i Punici e gli alleati italici posero sotto assedio Cosentia, riconquistandola. *1

Nello stesso periodo i Brettii presero d'assalto Kroton, conquistando la città bassa ma non l'acropoli. *1

Sempre nello stesso periodo i Romani portarono a compimento l'assedio di Taranto, dopo il tradimento della guarnigione Brettia posta a difesa della città greca*1

Nel 207 a.C., dopo la morte di Asdrubale al Metauro, il generale punico concentrò il suo esercito nell'attuale Calabria. *1

In questo periodo fu distrutta dai Cartaginesi la città di Terina, non potendo essere difesa. *1

Nel 203 a.C., viste le vittorie di Scipione in Africa e al deteriorarsi dei rapporti con Annibale, molte città si arresero al console Gneo Servilio, tra queste: Cosentia, Aufugum, Bergae, Besidiae, Ocriculum, Limphaeum, Argentanum e Clampetia. *1

Nel 202 a.C. il Senato Romano confiscò il territorio e le armi dei Brettii; inoltre, fu stabilito che non potessero prestare servizio militare nell'esercito romano: poiché considerati servi pubblici. Questo trattamento, tra tutti i popoli alleati di Annibale fu riservato ai soli Brettii per la loro lealtà mostrata al generale cartaginese. In parte furono impiegati come portalettere e corrieri, così come i Lucani e i Picentini. 

L'ALLEANZA DEI BRETTII CON SPARTACO

Nel 73 a.C. ebbe inizio la rivolta che Spartaco mosse contro la Repubblica Romana.

Il gladiatore trace portò la rivolta anche nell'attuale Calabria ed è probabile che accolse nel suo esercito gente di origine brettia, la popolazione fu aspramente punita da Roma e questa ennesima ribellione al dominio romano , brettii subirono una ennesima sonora sconfitta che li riportò ad essere servi questa volta della famelica Lupa dapprima come serviles dei prefetti romani nelle provincie in Giudea e poi come  ausiliari nella  LEGIO X FRETENSIS  la legione voluta da Ottaviano Augusto.

 

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